Elisabetta Banks e 'Dreamquil', interpretato da John C. Reilly, sarà girato a Los Angeles, California. IL film thriller è ambientato in un futuro distopico con scarsa qualità dell'aria e intelligenza artificiale diffusa, dove Carol, una madre insoddisfatta, cerca un legame all'interno della sua famiglia. Si unisce a un ritiro di benessere mentale guidato dall'intelligenza artificiale, mentre a suo marito Gary viene consegnato un clone robotico, 'Carol-Too'. Al suo ritorno, Carol affronta un complotto sinistro poiché il suo sostituto si rifiuta di lasciare la sua casa ed è determinata a eliminare la vera Carol.
Il programma delle riprese del film non è stato ancora annunciato. Tuttavia, è probabile che la produzione a Los Angeles inizi dopo la conclusione dello sciopero SAG-AFTRA in corso. Los Angeles è la casa di Hollywood e ospita numerosi studi, il che la rende una delle scelte preferite dai registi per girare una varietà di progetti. La città ha precedentemente agevolato la produzione di ' Scarabeo Blu ,' ' Barbie ', 'Fast X' e 'Transformers: Rise of the Beasts'.
Il film è scritto e diretto da Alex Prager, segnando il suo debutto alla regia. La regista ha già lavorato a diversi cortometraggi tra cui 'Play the Wind', 'Uncanny Valley', 'Face in the Crowd', 'Touch of Evil' e 'Run'. Nel corso degli anni, diversi grandi nomi hanno collaborato con lei. , tra cui Judith Godreche, Gary Oldmann , Cate Blanchett , Riley Keough e Brad Pitt.
'Dreamquil' vede Banks nei panni di Carol e Reilly nei panni del marito di Carol, Gary. Banks è nota per aver recitato in ' I giochi della fame ' serie di film, ' Gli angeli di Charlie ' e 'The Next Three Days'. L'attrice aveva già collaborato con Prager per il suo cortometraggio del 2013 'Face in the Crowd'. Reilly è noto per i suoi ruoli nei film 'Step Brothers', 'Kong: Skull Island' e 'Gang di New York.'
Banks produce anche il progetto, con Max Handelman e Alison Small per Brownstone Productions, insieme a Vincent Landay. Parlando del film, lo sceneggiatore e regista Prager ha dichiarato: “‘DreamQuil’ è un modo per riportare un po’ di umanità in un mondo che si lancia verso l’automazione. Anche se non possiamo fermare ciò che sta per accadere, volevamo mostrare una versione dell’incubo in tutta la sua assurdità, così possiamo ridere un po’ mentre l’orrore si svolge. “DreamQuil” esplora il mio tema preferito dell’identità e mi piace pensarlo come una lettera d’amore a Hitchcock e Tarantino ambientata in un prossimo futuro”.