Creato da Jez e John-Henry Butterworth, 'The Agency' di Showtime approfondisce un'affascinante spia thriller raccontato attraverso gli occhi di un agente sotto copertura della CIA, Martian, che viene licenziato dal lavoro in Etiopia solo per ritrovarsi bloccato in acque più profonde. Mentre si reintegra nella sua vita dopo sei anni trascorsi sotto falsa identità, l'agente sotto copertura deve affrontare una serie misteriosa di eventi alla stazione di Londra, tutto ciò potrebbe essere legato a lui. Quando l'apparizione in città di un ex amante minaccia di sconvolgere la sua integrità professionale, Martian deve affrontare il terreno insidioso sotto i suoi piedi mentre la sua agenzia cerca di seppellire un suo problema. Lo spettacolo raggiunge un tono unico fondendo una trama di spionaggio piena di suspense con momenti guidati dai personaggi intervallati equamente per dare un senso di peso alla narrazione.
Anche se intriso di una versione più radicata delle spie, 'The Agency' è una storia immaginaria scritta dai creatori Jez e John-Henry Butterworth, basata sul francese serie 'The Bureau', portata in vita da Éric Rochant. Originariamente intitolato 'Le Bureau des Légendes', lo spettacolo approfondisce la vita degli agenti della DGSE, l'agenzia francese per gli affari esteri. A differenza della tipica narrativa di spionaggio su cui si basa molto azione, la narrazione si allontana dall'ortodossia e presenta invece una rappresentazione più intima e intricata di ciò che la vita da spia può comportare, sia nel bene che nel male. In quanto tale, il focus della narrazione si trova principalmente sugli aspetti psicologici del dramma, che secondo quanto riferito sono stati tratti dalle esperienze di agenti sotto copertura della vita reale.
In 'The Agency', i creatori sono rimasti fedeli alle radici del materiale originale enfatizzando la vita interiore degli agenti come principale forza trainante della storia. Anche se le scene d'azione occasionalmente sollevano la testa, vengono per lo più utilizzate con parsimonia, aggiungendo una qualità premium a scene così ad alto numero di ottani. Pertanto, per la maggior parte, l'attenzione della narrazione e del pubblico è diretta verso l'approccio cerebrale e intellettuale adottato dallo spettacolo, che vuole chiaramente riflettere la serie francese che lo ha ispirato. Fondamentalmente, lo spettacolo tenta di giustapporre i dilemmi morali ed etici che i suoi personaggi principali affrontano come normali esseri umani che giocano con la vita e la morte. C'è una fallibilità in queste persone e nelle loro motivazioni, che le arricchiscono in un modo molto più credibile.
Uno degli aspetti più intriganti di 'The Agency' è il modo in cui crea in modo incisivo una narrazione che approfondisce la natura del sotterfugio e il costo che comporta nella vita delle persone. Queste bugie e tradimenti formano una coltre di disastri ed emozioni umane contrastanti che diventa difficile da superare senza calpestare una mina. Forse nessuno lo incarna meglio del protagonista, Martian, i cui anni di servizio come agente sotto copertura hanno devastato la sua vita a livello professionale e personale. La dicotomia tra le sue diverse identità diventa ancora più bizzarra quando si rende conto lentamente di avere più libertà quando è qualcun altro piuttosto che se stesso. Michael Fassbender, che interpreta Martian, ha espresso la sua fascinazione per lo stato psicologico del personaggio dopo aver attraversato una prova così pesante.
Nell'a Intervista a Forbes, Fassbender ha dichiarato di voler vedere 'cosa serve per lavorare in questo settore, che tipo di persone ne sono attratte e qual è l'evoluzione di una persona attraverso una carriera di 20 anni in quel campo'. Anche senza scalfire la superficie, è evidente che un’enorme quantità di tessuto cicatrizzato si nasconde sotto l’esistenza precaria di Martian come uomo tra i mondi. Anche se, nella maggior parte dei casi, è la verità a rendere qualcuno libero, per il protagonista è vero il contrario. Tuttavia, come ogni cosa, scopre quanto costa avvolgersi troppo nelle bugie. Alla fine lo trascinano giù come un’ancora che non può essere scrollata di dosso. Questo approccio introspettivo alla narrazione aggiunge una vera intensità all'aspetto del dramma di spionaggio dello spettacolo, il che va a suo vantaggio.
Pur facendo paragoni con altre storie di spionaggio, 'The Agency' si tiene alla larga da progetti tradizionali come 'James Bond' e 'Mission Impossible' per i motivi sopra menzionati. Invece, le sue controparti spirituali più vicine sono gli adattamenti di John le Carré come “ Tinker Sarto Soldato Spia e 'A Most Wanted Man'. Questi film hanno la stessa energia discreta e l'intenso dramma psicologico che si addice al genere di spionaggio in un modo che lo aiuta a relazionarsi con la vita ordinaria. Come la serie Showtime, mostrano come il lavoro svolto dalle spie sia un lavoro ordinario in circostanze straordinarie. È quella stessa ordinarietà che aggiunge un vero senso di pericolo a ogni elemento di 'The Agency', facendo pulsare ogni momento con un senso di intrigo e mistero che raramente si trova in storie del suo genere.