Recensione: In 'Emarginato', l'inferno, come dispositivo di trama, ha i suoi limiti

Patrick Fugit, a sinistra, e Philip Glenister nella serie Cinemax sulla possessione demoniaca che inizia venerdì.

A quanto pare l'inferno ha un diavolo di agente. In questi giorni è su tutta la televisione e Cinemax gli dà ancora un altro punto d'appoggio venerdì con Emarginato, una nuova serie basata sui fumetti di Robert Kirkman e Paul Azaceta.

Lo spettacolo è incentrato su Kyle Barnes (Patrick Fugit), che vive in una parte del West Virginia che apparentemente ha un problema di possessione demoniaca. Ma è un bambino di 8 anni di nome Joshua (Gabriel Bateman) che inizialmente attira la tua attenzione, grazie a una scena scioccante nei primi tre minuti della premiere.

Quella scena, semplice ma raccapricciante, imposta l'asticella molto in alto molto presto, il che si rivela essere un problema: nei primi tre episodi, almeno, Outcast non si avvicina mai più a raggiungerlo. È in parte colpa dello spettacolo e in parte colpa del soggetto. L'inferno, come dispositivo di trama, ha i suoi limiti.

Kyle fa squadra con un ministro, Anderson (Philip Glenister), per affrontare vari demoni ed esplorare il passato di Kyle, dal momento che ha una storia familiare di possessioni che lo ha etichettato come un emarginato sociale. La natura di quella storia è rivelata in frequenti flashback - troppi, davvero; all'inizio sono intriganti ma alla fine diventano fastidiosi.

Kyle è un personaggio meditabondo, e chi può biasimarlo, visti i suoi traumi infantili, che si rivelano gradualmente. Ma lo rende difficile da vendere come ancora dello spettacolo. Ha un'ex moglie (Kate Lyn Sheil) e una sorella adottiva (Wrenn Schmidt) che lo aiutano a dargli una dimensione, ma comunque non è facile tenergli compagnia.

Anderson è più interessante. Prende l'inferno molto sul serio ed è determinato a spingere il riluttante Kyle a unirsi a lui nella lotta.

C'è una casa come questa in ogni città di ogni paese in tutto questo vasto mondo, gli dice dopo la loro prima battaglia.

Almeno una figura autoritaria in città capisce che Anderson è vitale per tenere sotto controllo il lato oscuro: il capo della polizia (Reg E. Cathey).

Mantiene la pace in questa città in modi che i nostri distintivi e pistole non possono, spiega il capo al suo vice.

Il problema di questa serie, oltre a rendere Kyle qualcuno a cui teniamo abbastanza da continuare a guardare, sarà trovare modi originali per scacciare i demoni. Alla fine della premiere, abbiamo già avuto una scena di Exorcist, e mentre lo spettacolo va avanti, Anderson fa la cosa incrociata e scritturale che abbiamo visto un trilione di volte.

Inoltre, non aiuta il fatto che la malavita sia stata ben rappresentata in TV ultimamente, con Damien in A&E, Lucifer e Sleepy Hollow in Fox, e tutti quegli spettacoli di zombie e stregoneria. ( Mr. Kirkman è uno dei principali cervelli dietro The Walking Dead.) Il mondo medico deve ancora riconoscere la stanchezza di Satana come una sindrome ufficiale, ma alcuni spettatori TV potrebbero comunque sentirla.

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